30 anni di sfide per la Moreschi srl
La storia di una società tra coraggio, difficoltà e rocce
12 settembre 2017
«I monti sono maestri muti e fanno discepoli silenziosi», lo diceva Goethe nell’800. Perché la montagna tempra, ma la montagna accoglie e dalla montagna,
per chi ci è nato, è difficile staccarsi. «Per arrampicare su una parete rocciosa, per rimanervi attaccati, serve fatica. E noi, con la fatica, ma con una passione
inesauribile per il nostro lavoro e per le nostre montagne, da qui non ce ne andremo, anche se servirà massimo impegno».
Quando Marco Moreschi, titolare della Moreschi srl, parla della sua attività e della sua valle, l’emozione è la medesima. La sede dell’azienda si trova a
Vilminore di Scalve, comune della Bergamasca, posto a 1000 metri di altitudine e che conta quasi 1500 abitanti. Da quella zona tutto è iniziato e da quella
zona, a 30 anni di distanza, l’azienda è riuscita a ritagliarsi – e mai espressione fu più adatta – un ruolo di primo piano nel panorama della produzione di
lame da taglio per il comparto siderurgico.
«Quando l’anno scorso, nell’ambito di un progetto a tre realtà che comprendeva anche il gruppo Danieli, un ispettore della società friulana si mise in
viaggio per venire a visitare la nostra azienda – descrive con un sorriso Moreschi –. Giunto nella Via Mala che porta al nostro paese, girò l’auto e tornò
indietro per chilometri. Si fermò a chiedere informazioni, certo che nessuna realtà industriale potesse sorgere in mezzo alle rocce». Ma si sbagliava.
Terminato il servizio militare, Marco Moreschi si trova davanti al primo bivio della sua storia imprenditoriale: abbandonare la Valle di Scalve, oppure
intraprendere un’avventura in proprio. Nemmeno a dirlo, sceglie il secondo sentiero. «Nel 1987 ho dato il via ad un’attività autonoma ritirando un centro di
affilatura di lame circolari insieme a mio fratello Luciano. Nel gruppo entra subito anche l’amico Sergio, che oggi è il capo officina – spiega Marco Moreschi -. Nei primi anni le difficoltà sono tante perché le aziende, tra cui OMV e Officine della Valle, che ci avevano dato il lavoro non pagavano più. Sei
anni dopo, facciamo un accordo con l’azienda Taspe che rileva Officine della Valle: a condizione dell’apertura di una nostra unità produttiva alle loro
dipendenze a Cividate Camuno, nel Bresciano, il loro pagamento dei debiti precedenti».
I Moreschi sono gli unici a tenere fede all’accordo e un anno dopo chiudono i rapporti, spostando i macchinari a Dezzo, nella valle.